FABRIANO – «Stiamo cercando di progettare il futuro, con grandi aspirazioni», è il proposito di Giancarlo Camilli Meletani, Maurizio Diociaiuti e Sabrina Cini, che da due mesi sono alla guida del nuovo consiglio direttivo del Club Scherma Fabriano.
La crescita del movimento in città passa necessariamente attraverso il contatto con i grandi campioni, che hanno fatto grande il fioretto italiano. In tal senso, è stato molto gradito dai giovani atleti fabrianesi l’incontro con la campionessa jesina Valentina Vezzali in occasione del Fitness Weekend dello scorso fine settimana. È stata una grande emozione per Ida Filipponi, Maria Linda Stroppa, Maria Vittoria Trombetti, Daniele Marasco, Margherita Ascani, Alice Armezzani, Eleonora Ljuba Gubinelli, Samuele Belardinelli, Sara Ricci, Francesco Verna e Marco Diociaiuti che, accompagnati dai maestri Filippo Maria Triccoli e Michele Zanella, hanno avuto la possibilità di conoscere la Vezzali.
La scherma, a Fabriano ha conosciuto un lungo periodo di oblio. Oltre cinquanta anni fa, era praticata in città da una numerosa squadra di ragazzi e ragazze, sotto l’impulso – tra gli altri – del professor Carmelo Mustica, insegnante di matematica e preside con la passione per questa nobile arte. Poi, per tanto tempo, più nulla. Fino alla rinascita cinque anni fa da un’idea di Floriano Rossolini. Da due mesi, il passaggio di consegne a Giancarlo Camilli Meletani.
«L’interesse per questa disciplina, che insegna regole, strategie, rispetto degli avversari e l’importanza del lavoro per migliorarsi – dice Camilli – è in forte crescita anche per merito dei risultati degli atleti italiani che negli ultimi decenni hanno dato lustro al fioretto e alle altre armi, salendo innumerevoli volte sui gradini più alti del podio, in tutto il mondo. L’esempio più chiaro ci arriva da Valentina Vezzali, che dopo aver stupito il mondo, ha provato l’orgoglio e l’onore di essere la portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Londra».
La società, da quest’anno, sta promuovendo gratuitamente l’attività nelle scuole.
«Nelle classi quarte e quinte delle scuole primarie e nelle tre classi delle primarie di secondo grado – precisa Camilli – offrendo ad una platea di oltre seicento bambini questa possibilità. Non escludendo chi, superati i venti anni, ha ancora voglia di mettersi in gioco e vuole provare a scoprire uno sport che può essere praticato fino a tarda età e aiuta a mantenere in forma il fisico e la mente».