ANCONA- L’incendio al Porto ha tenuto sveglia Ancona per tutta la notte. E l’aria, questa mattina, è diventata irrespirabile. Tra chi in quei capannoni dell’ex Tubimar che hanno preso fuoco ha perso qualcosa di grande è la campionessa anconetana di vela Claudia Rossi che ha affidato ai social il suo pensiero:
«Sono le due in punto, suona il telefono. “È esploso tutto, non c’è più niente”. Queste parole rimbombano dentro di me continuamente. Mi alzo, salto in macchina e mi fermo a guardare. Capannoni in fiamme, vigili del fuoco ovunque e tra le ceneri un pezzo di cuore. Eh già, lì dentro c’era una delle cose più importanti della mia vita: la 853. Una barca piombata nella mia vita con un effetto sorpresa da record. Un barca dal valore inestimabile».
Una barca che ha visto nascere forgiarsi il talento della Rossi, figlia di Alberto. Altro campione assoluto: «Con lei è iniziata la storia dei gialli, per molti conosciuti come i Petite. Mi ha fatto nascere la passione per questo sport che ora occupa gran parte della mia vita. Mi ha fatto togliere una marea di soddisfazioni, portandoci per tre volte sul tetto d’Europa. E cosa ancora più importante, mi ha fatto scoprire il vero valore di una squadra. Ora è un mucchio gigante di cenere ed è impossibile trattenere le lacrime di fronte a questo scenario. La sto guardando bruciare ma con lei non se ne andranno mai i bellissimi ricordi di questi anni».
E poi la speranza, quella che precede il risveglio da questo brutto sogno: «Di fronte a questo strazio una vocina è riuscita a darmi conforto dicendomi, ricordati che Petite sei tu. E con questa frase ora posso andare a dormire con la speranza che un giorno i gialli torneranno».