Subito dopo gara-4 persa a Pesaro, le sensazioni non erano positive. E anche il presidente aveva vacillato temendo di non farcela. Poi però, l’Italservice ha sfoderato una prestazione magica contro l’Acqua e Sapone nell’ultimo atto e si è cucita con ampi meriti il tricolore sul petto. Scatendando la gioia di tutti, Lorenzo Pizza in primis. Quell’uomo che sulla squadra di futsal della città ci ha investito e ha dedicato se stesso con ogni forza.
«Un sogno – dice il patron biancorosso -. Provo una gioia incontrollabile. Ma il merito non è soltanto mio, ma di chi ha fatto crescere questa società portandola ai vertici del calcio a cinque nazionale. Abbiamo svolto un grande lavoro in team e adesso ne raccogliamo i frutti».
Frutti che, oltre allo scudetto, porteranno il Pesaro in Champions League l’anno prossimo: «Ci faremo valere e sarà un onore rappresentare l’Italia».
Poi via di ringraziamenti: «A mia moglie Simona e mia figlia Ludovica, a tutto lo staff dirigenziale e tecnico, alla squadra e poi ai quei meravigliosi tifosi che ci hanno sostenuto sempre più numerosi». E che continuano ad aumentare, giorno dopo giorno. Perché Lorenzo Pizza, e tutti i suoi scudieri, hanno costruito qualcosa di cui la gente si è innamorata.