JESI – Dal 31 maggio 1981 al 24 luglio 2021. Dopo oltre 40 anni, gli ex leoncelli protagonisti di un memorabile spareggio ad Arezzo contro il Riccione, si sono ritrovati a Jesi per ripercorrere quella stagione e quei momenti indimenticabili che hanno consegnato quella formazione alla storia. Erano in tanti, c’era anche chi è venuto da fuori Regione, ma la voglia di rivedersi dopo tanto tempo è stata più forte di tutto. Questi i protagonisti che non sono voluti mancare all’appuntamento: Ballarini, Bocci, Cacciatori, Carloni, Ceppi, Donatelli, Ferroni, Garbuglia, Lasca, Maiolatesi, Pieralisi, Rosati, Rossini, Tamellin e Vagnini, oltre a Stefano Baldoni, figlio dell’allora mister Alberto Baldoni, purtroppo scomparso alcuni anni fa.
Dopo l’incontro Istituzionale avvenuto nella mattinata alle 11 in Comune con l’assessore allo sport Ugo Coltorti, la squadra si è ritrovata dopo pranzo allo Stadio “Carotti” alle 17, per un incontro informale con gli sportivi che, nonostante il caldo infernale, non sono voluti mancare, salutando con grande affetto i loro beniamini. Tanta la nostalgia, i ricordi, le emozioni e gli aneddoti, a cominciare dall’assessore Ugo Coltorti che, ricordando quella giornata, che peraltro coincise con il suo compleanno, si è espresso così: «di quella giornata, nonostante fosse il mio compleanno, non ricordo come festeggiai e cosa feci. Ricordo solo la grande festa della città che scoppiò letteralmente di gioia nel pomeriggio. Devo ringraziarvi, perché oltre ad aver regalato questa grande gioia alla città di Jesi, mi avete permesso, grazie alla vostra promozione, di poter debuttare direttamente in C2 ed iniziare a giocare a livello professionistico. Magari, se quella gara fosse andata diversamente, avrei giocato a calcio comunque, ma solo con i miei amici e ad altri livelli. Quello che conta nel calcio, come in altri sport, è vivere le cose di campo e di spogliatoio, che ti permettono di ritrovarti ancora oggi, a tanti anni di distanza, e di riprendere il filo da dove si era rimasti, come se il tempo si fosse fermato».
Tra i giocatori invece, protagonisti con aneddoti a non finire, l’allora capitano Mario Tamellin e l’arcigno difensore Claudio Ceppi, per tutti “Il Messicano” per via dei suoi baffi, inseparabili compagni di camera. Ognuno con i suoi ricordi, le sue emozioni, le sue giocate, le sue reti, ha contribuito a rendere nuovamente indimenticabile questa giornata e la leggenda di quella Jesina che compì un vero e proprio miracolo sportivo.
Nel pomeriggio poi, la passerella allo Stadio “Carotti”. A fare gli onori di casa il Direttore Generale della Jesina Gianfranco Amici e lo storico segretario Ennio Giuliani, oltre ai tanti sportivi che non hanno voluto far mancare il loro saluto agli splendidi protagonisti di un’impresa ricordata ancora oggi, a tantissimi anni di distanza.