CASTELFIDARDO – Il nuovo tecnico del Castelfidardo Dario Ruben Bolzan si presenta alla squadra e ai tifosi portando in dote la sua grinta per credere ancora nel miracolo salvezza. «Lavorare per le 13 finali che ci permetteranno di evitare la retrocessione» esordisce così il tecnico argentino, dimostrando fiducia e determinazione che al momento sembrano essersi smarrite nell’ambiente biancoverde. La squadra sta infatti attraversando il periodo più difficile degli ultimi anni in termini di risultati: i fidardensi non erano mai stati ultimi in classifica nella loro esperienza in serie D. Cosa fare allora? Correre ai ripari operando sul mercato e provare a cambiare la guida tecnica per dare una scossa.
A dire il vero questa soluzione era già stata tentata dalla dirigenza che dall’inizio della stagione ha già cambiato due allenatori: prima De Angelis e quindi Cappellacci. Le prestazioni comunque non sono migliorate e anzi la squadra ha manifestato una pericolosa involuzione che l’ha relegata malinconicamente in fondo alla graduatoria. La società ha quindi salutato anche il mister abruzzese richiamando in panchina Bolzan che lo scorso anno era riuscito a centrare la salvezza all’ultima giornata entrando di diritto nel cuore dei tifosi.
In questo periodo, il nuovo coach, era in attesa di intraprendere un’esperienza come assistente di Hernan Crespo, ma l’ex goleador di Parma e Lazio è ancora in attesa di trovare una squadra. «Per questo Hernan mi ha detto che sarebbe stato contento se avessi trovato un squadra – spiega Bolzan – . Ho accettato di tornare a Castelfidardo perchè credo in questa società e nella salvezza. Ho visto una sola volta la la squadra giocare, ma conosco i nomi e il mio lavoro sarà incentrato sul tirar fuori il meglio di ognuno. Le risorse ci sono».
«Non prometto miracoli ma lavorerò tanto per uscire da questa situazione. Spero di individuare i problemi al più presto e lotteremo per salvarci, non sarei qui se non credessi in questo. Non ci sono antidoti, solo il lavoro».
Battesimo di fuoco per Bolzan che domenica se la dovrà vedere subito con la lanciatissima Vis Pesaro. «Sarà una partita molto impegnativa – afferma – e lo dicono i numeri, ma la mia è una programmazione su 13 partite, non devo pensare soltanto alla Vis. Se si vince bisognerà continuare a farlo, se si perde ci si dovrà rialzare e andare avanti a testa bassa. Ci aspettano tredici finali».