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La Cosma Pallanuoto saluta la Coppa Italia ma si gode le sue tante giovani

Le doriche di coach Milko Pace perdono con Roma, Catania e Firenze ma lasciano intravedere cose positive, soprattutto nel match con le toscane. Buono l'esordio di Bartocci, Olivieri, Campitelli e Consolani

Cosma Florentia
Fasi di gioco di Cosma Vela - Florentia

ROMA- La Cosma Vela Pallanuoto Ancona (Serie A1 Femminile) abbandona la Coppa Italia dopo le sconfitte, nel girone di qualificazione, con Sis Roma (7-24), Ekipe Catania (6-23) e Florentia (7-9). Consapevoli delle difficoltà che si sarebbero incontrate al cospetto di squadre organizzate come Roma e Catania, con Firenze sono arrivate le note più liete con un match che si è mantenuto a lungo in bilico. Applausi per le giovanissime Bartocci (’04), Olivieri (’03), Campitelli (’05) e Consolani (’06) gettate nella mischia da coach Milko Pace che hanno ben figurato dinanzi alle quotate avversarie:

«Sis e Ekipe, stiamo parlando di mezza nazionale da una parte e mezza dall’altra, e i risultati parlano chiaro – commenta il tecnico anconetano Pace -. Anche se nella gestione delle energie e di acciacchi vari hanno trovato spazio le piccole che non sono ancora pronte per giocare certe partite ma hanno risposto molto bene, con voglia e giusto atteggiamento. Contro la Florentia, che era decisiva per il passaggio del turno, abbiamo giocato due tempi quasi perfetti, siamo stati in vantaggio anche 4-1, poi con un nostro classico black-out la Florentia s’è riportata sul 4-4, poi ancora noi sopra 6-4, e 6-6 a fine terzo tempo. Nel quarto tempo abbiamo sbagliato un rigore, ci siamo trovati sotto 6-7, poi abbiamo ancora pareggiato 7-7».

Non manca anche qualche recriminazione: «A un minuto dalla fine ci è stato fischiato un rigore contro a mio avviso inesistente, e siamo andati nuovamente sotto. A quel punto subito in attacco abbiamo conquistato e sbagliato una superiorità e in contropiede la Florentia ci ha segnato l’ultimo gol. La stessa partita e lo stesso risultato dello scorso anno in regular season. Stiamo crescendo ma ancora non basta. Dopo un anno queste sono partite che dobbiamo imparare a portare a casa».