ANCONA – Tre moschettieri marchigiani dell’Italbasket ai quarti di finale del Mondiale di pallacanestro. Superando il Portorico 73-57 l’Italia ha centrato un traguardo che mancava dall’edizione iridata del 1998 in Grecia. E domani, martedì 5 settembre, c’è in programma la sfida agli Stati Uniti (Mall of Asia Arena, ore 14.40 italiane, diretta su Rai Due, Sky Sport Summer, Now e DAZN) per un posto in semifinale. Chiudendo al primo posto il girone I davanti alla Serbia, gli azzurri affrontano, infatti, la seconda classificata del girone J, ovvero gli USA che hanno perso contro la Lituania. Il confronto con gli States manca dal Mondiale giapponese del 2006: a Sapporo l’Italia fu sconfitta 94-85. Nel 1978 a Manila finì 81-80 per gli azzurri all’Araneta.
Domani, dunque, l’Italia di Gianmarco Pozzecco – «Il quarto di finale sarà durissimo ma noi siamo concentrati su noi stessi e su ciò che dovremo fare in ogni caso» – e dei marchigiani Achille Polonara, Alessandro Pajola e Luca Severini, ha la possibilità di scrivere la storia affrontando i giganti degli Stati Uniti. Il passaggio in semifinale, approdo che saprebbe di miracolo, passa per la Mall of Asia Arena di Pasay, nelle Filippine, e per la prova degli azzurri, in cui sono decisi a giocare un ruolo da protagonisti gli anconetani Achille Polonara e Alessandro Pajola, giocatori della Virtus Bologna entrambi cresciuti nelle file della Stamura, e Luca Severini, nato a Loreto e giocatore del Derthona.
Le Marche della palla a spicchi fanno il tifo per gli azzurri e un tifo particolare per loro tre: in tanti li hanno visti crescere e giocare sui campi della regione, in tanti sanno quanto pesa per le Marche avere ben tre rappresentanti sui dodici di Pozzecco e quanto peserebbe vederli tutti tre in semifinale dopo un successo sulle stelle degli Usa. In mezzo ci passa una partita che gli azzurri dovranno giocare in modo perfetto se vorranno riuscire a passare il turno. E’ un appuntamento con la storia, quello di domani per l’Italbasket, e le Marche sono pronte a seguire da lontano i loro tre portacolori, sperando in un successo che rivestirebbe un significato enorme per tutto il movimento cestistico nazionale.