ANCONA – Ovvio rammarico nel clan della Luciana Mosconi Ancona per la sconfitta emiliana di sabato scorso. Ad Ozzano due partite in una: un primo tempo dove forse la squadra dorica ha mostrato il suo volto peggiore e una seconda metà di gara dove in campo è scesa ben altra squadra con altro atteggiamento e maggiore energia difensiva che ha portato a ribaltare completamente l’esito della contesa. Una sfida punto a punto decisa poi in favore dei padroni di casa con gli episodi finali che condannano la squadra di Piero Coen che ferma così la sua striscia positiva che durava da 4 partite. «Se avessimo vinto staremo ora saremo a parlare in maniera totalmente opposta – ha detto il tecnico bianconeroverde – Però la realtà dice che questa partita è stata persa ed è chiaro che l’analisi va fatta con l’esito del campo in mano. Gli episodi che ci hanno condannato nel finale sono un po’ lo specchio di quello che era successo in tutto il primo tempo. Questo ci deve far capire che la preparazione mentale alla gara e l’esempio che dobbiamo dare tutti a livello di attenzione di intensità deve essere diverso».
La consola la reazione?
«Abbiamo giocato un secondo tempo molto importante dove c’è stata una gran bella attenzione e ottima difesa, però dovevamo far tesoro di qualche esperienza passata e quindi mi sarei aspettato un atteggiamento iniziale diverso. C’è rabbia per come abbiamo perso e delusione per come è stata approcciata la partita. Queste sensazioni devono portare ogni giocatore a lavorare più su se stesso. Credo sia questo il punto principale di cui abbiamo bisogno. Non è la prima volta che accade di avere questi cali di tensione ed è necessario che ognuno si concentri e lavori per evitare questo. I senior devono essere un esempio per i giovani per quanto riguarda quello che deve essere l’atteggiamento e come va approcciata una gara. Guardiamo comunque i due lati di questa partita: quello positivo dato da un secondo tempo vero e importante che ha fatto seguito a una prima parte negativa che sostanzialmente abbiamo pagato».
Dove può arrivare la Luciana Mosconi?
«Per dare l’idea di essere un squadra importante, e quindi poterci collocare dietro alle famose corazzate di questo girone, adesso dovremo di nuovo metterci a testa bassa a lavorare. Avevo detto ai ragazzi che la partita di Ozzano era molto importante anche per il nostro futuro. Purtroppo abbiamo perso e tutto si è un po’ resettato. Queste quattro partite vinte potevano portare fuori strada. Gli addetti ai lavori e gli allenatori cercano sempre di indicare nelle avversarie lo squadrone importante con cui confrontarsi. Questo è sempre un fattore comune che ritengo quasi antipatico e che personalmente mi da fastidio».