FILOTTRANO – Non si placa il dolore di tutta Filottrano per la perdita del suo campione Michele Scarponi. Giovani anziani, bambini, tutti faticano a credere che il loro idolo è volato via. Alcuni aprono i giornali che riportano in prima pagina la foto del ciclista, leggono e poi con gli occhi pieni di lacrime richiudono le pagine: non c’è la forza di apprendere i dettagli di una morte assurda. Scarpa era reduce dal “Tour of the Alps” dove soltanto lunedì scorso aveva colto la sua ultima vittoria levando le mani al cielo.
Poi, come da programma di lavoro, era tornato a casa venerdi per passare alcuni giorni di vacanza prima della partenza per la Sardegna dove avrebbe ultimato la preparazione in vista del Giro d’Italia. Appena rientrato a Filottrano aveva postato una tenera foto sui social che lo ritraeva con i suoi due gemellini, Giacomo e Tommaso. Non poteva sapere che quella sarebbe stata l’ultima. Sabato mattina, infatti, doveva essere una giornata come tante altre. Il sole di questi ultimi giorni di aprile la rendeva perfetta per una sgambata in prospettiva di quella Corsa Rosa a cui teneva moltissimo.
Così di buon mattino Michele ha inforcato la bici davanti alla sua casa di via San Giacobbe, un villino dietro il campo sportivo e con poche pedalate imbocca il tracciato della ex statale Jesi-Macerata. Vuole arrivare a Pianello Vallesina per fare una sorpresa a un amico, Lucio Mazzarini, a letto con il bacino rotto. Scarponi attraversa il centro storico, arriva alla rotatoria di piazzale della Repubblica, dove incrocia il cugino fermo al distributore di benzina e scambia un veloce saluto. Poi prende via dell’Industria verso Jesi, piega a destra per un’ampia semicurva in leggera discesa e di nuovo a sinistra. Intanto dall’altra direzione sopraggiunge un Fiat Iveco Daily guidato da Giuseppe Giaconi, un artigiano piastrellista di 57 anni, diretto nella zona industriale.
E’ un attimo, quando arriva all’incrocio con via Schiavoni e si tratta di svoltare a sinistra, non si accorge della bici di Michele che gli arriva di fronte e lo centra in pieno non lasciandogli scampo. L’uomo non si da pace e all’arrivo dei soccorritori spiega: “avevo il sole in faccia, non l’ho visto, non l’ho proprio visto”. Per lui si profila un indagine per omicidio stradale. Sul posto si precipitano i rianimatori del 118 ma per il campione di tutti non c’è più nulla da fare. L’impatto è stato talmente violento tanto da distruggere il parabrezza del furgoncino. Poco dopo arrivano i fratelli di Michele Scarponi Silvia e Marco che straziati dal dolore, rimangono impietriti davanti alla salma.
Intorno al luogo della tragedia c’è solo silenzio interrotto squarciato dalle urla disperate della madre Flavia e della moglie Anna che esclama: “me lo hanno ammazzato”. In poco tempo si radunano molte persone e ciclisti che rimangono senza parole, chiedendosi perché il loro beniamino sia stato chiamato così presto a scalare le vette del paradiso. Domani alle 8 la salma di Scarponi sarà trasportata nel palazzetto dello sport di Filottrano dove sarà allestita la camera ardente, mentre i funerali si terranno martedì 25 aprile alle 15:30 al campo sportivo cittadino.