Dopo il passaggio di proprietà, la Sambenedettese è tornata al lavoro per preparare al meglio la gara unica dei Play-Off che la vedrà impegnata all’Euganeo di Padova, contro una delle corazzate del campionato di calcio di LegaPro.
Mister Montero ha commentato il ritorno alla quotidianità dichiarandosi «felicissimo per essersi ritrovato sul campo con i suoi giocatori, il suo staff e con quanti lavorano quotidianamente per la Samb. Dobbiamo stare molto attenti e svolgere al meglio il nostro lavoro visto che avremo soli 15 giorni prima di scendere nuovamente in campo. Ai ragazzi chiedo quello che ho chiesto sempre durante l’anno. Devono fare uno sforzo mentale in più, visto che non abbiamo neanche la possibilità di fare delle amichevoli. Chiedo infatti loro di essere forti a livello mentale, questo aspetto potrebbe fare la differenza».
Intanto il nuovo proprietario Domenico Serafino ha iniziato la serie dei suoi incontri per avvicinare sempre più la Samb al tessuto politico ed economico della città incontrando il primo cittadino e la stampa per una prima presentazione ufficiale, dopo quella avvenuta con l’ex presidente Fedeli nel giorno del passaggio di proprietà.
Nei giorni scorsi il nuovo presidente infatti, è stato ricevuto ricevuto dal sindaco di San Benedetto del Tronto Pasqualino Piunti per un primo incontro formale. Queste le parole del primo cittadino: «Ho ascoltato con interesse le interviste del presidente. Mi sono piaciuti l’equilibrio e le idee chiare mostrate senza proclami o illusioni per i tifosi che vedono nella Samb un patrimonio della città. Noi lo accogliamo con entusiasmo manifestando la nostra vicinanza. Tra gli argomenti trattati i campi di allenamento, le giovanili e la convenzione per lo stadio».
Queste invece le prime battute a caldo del nuovo presidente nell’incontro avuto con la stampa, con cui descrive bene l’ambiente sambenedettese: «Una piazza calda che ama il calcio. Agli inizi degli anni ’80 ricordo un Ballarin gremito: mi colpì moltissimo lo spettacolo del tifo. Poi due anni fa dall’Argentina ho seguito i Play-Off contro il Cosenza e ho rivissuto le stesse sensazioni passate. La mia passione per il calcio e il desiderio di tornare in Italia, dopo venti anni trascorsi in Argentina, hanno preso forma con l’acquisizione della Samb: già lo scorso inverno mi aveva stuzzicato l’idea leggendo delle dichiarazioni di Fedeli; poi in aprile abbiamo avuto un breve colloquio e abbiamo trovato un accordo. Ho voluto chiudere la trattativa prima del tempo stabilito perché ho voluto dare la possibilità a questa squadra di giocarsi i playoff conquistati sul campo. Non amo fare proclami e non faccio promesse: abbiamo bisogno di programmazione e il primo tassello è quello di creare un quartier generale del club dove la prima squadra può allenarsi e stare insieme; sarà importante creare talenti in casa puntando sul settore giovanile che ha bisogno di strutture e di lavorare con continuità».