ANCONA – Non ce l’ha fatta l’enfant prodige del nuoto marchigiano, Alessandro Ragaini, ad approdare alla finale olimpica dei 200 stile libero. Non ce l’ha fatta a battere l’emozione della sua prima Olimpiade a diciassette anni, a reggere la pressione di una Défense Arena gremita in ogni ordine di posti, il confronto con gli avversari di semifinale, fino a ieri ammirati in televisione.
Per il nuotatore del Team Marche/Carabinieri la gara dei 200 stile libero individuali di Parigi va in archivio con la soddisfazione di essere stato presente, di aver partecipato, di aver centrato comunque la semifinale e di averla conclusa con il quattordicesimo posto assoluto, con un tempo di 1’47”08 lontano più di un secondo dal suo personale che lo avrebbe condotto in finale. Una semifinale tutta in salita, quella di Ragaini, in cui comunque ha migliorato la prestazione delle batterie di ieri mattina, 28 agosto, non abbastanza per ripetere il suo personal best con cui lo scorso mese di marzo s’è laureato campione italiano assoluto, o per avvicinarvisi.
Per il giovane nuotatore di Castelplanio allenato a Moie di Maiolati da Andrea Cavalletti ora c’è la staffetta 4×200 stile libero, in programma domani, martedì 30, batterie alle 11 e finali alle 20.30, in cui provare a rifarsi, ma solo dal punto di vista cronometrico. Perché l’esperienza, il divertimento, il fatto di scendere in acqua alla Défense Arena, la soddisfazione di nuotare a fianco a Duncan Scott, l’inglese che approda in finale con il secondo tempo, e tutto il resto, in questa sua prima Olimpiade, hanno un valore inestimabile. «È andata così – commenta Andrea Cavalletti –, pensavamo che si potesse un po’ rilassare dopo le batterie della mattina, ma è un’Olimpiade, sicuramente Alessandro non è soddisfatto dal punto di vista tecnico, ma da quello sportivo s’è fatto comunque una semifinale olimpica, anche se con il suo tempo sarebbe entrato in finale, ma a un’Olimpiade conta pochissimo».