FABRIANO – E’ un po’ il sogno di tutti i genitori appassionati di sport: guardano il neonato ancora nella culla e già si immaginano di giocare insieme a lui nel proprio sport preferito, che sia il calcio, il basket, il volley, la corsa… Alzi la mano a chi, soprattutto tra noi “papà”, il pensiero non è passato per la mente…
Non tutti, però, riescono a concretizzare questo sogno a livello agonistico – anzi ci riescono davvero in pochi – vuoi per la differenza d’età, vuoi per i differenti interessi che il figlio ha crescendo.
Ma ci sono casi in cui quel sogno diventa realtà. Ed è quello che vi raccontiamo oggi. Una storia semplice, ma piena di emozioni e divertimento tra padre e figlio nel segno dello sport: l’atletica in questo caso, la “velocità” in particolare.
I protagonisti sono i fabrianesi Enrico Ghidetti, classe 1961, e Francesco Ghidetti, nato nel 2002, padre e figlio, entrambi tesserati con l’Atletica Fabriano, tutti e due “velocisti”, uno Master e l’altro Cadetto, ma insieme nella stessa società e soprattutto nello stesso gruppo di allenamento sotto le direttive dei tecnici Massimiliano Poeta e Renato Carmenati.
Andiamo a conoscerli.
«Ho fatto atletica a scuola, fino alle Superiori – ci racconta papà Enrico. – Poi, trasferitomi a Milano per l’Università, ho provato il football americano con poco successo e, ritornato a Fabriano, il volley. Ho ricominciato a dedicarmi all’atletica nel 2008 con la società cittadina, di cui attualmente sono il coordinatore del gruppo Master. Non ho mai avuto grande resistenza, per cui le gare che ho sempre prediletto sono quelle di velocità, 100 e 200 metri». Nel frattempo Francesco cresce e sia per papà Enrico che per mamma Laura, con un passato nella locale ginnastica ritmica, è importante che faccia sport. «Lo riteniamo un modo importantissimo per socializzare e per crescere – dicono i genitori. – Così Francesco per quattro anni ha fatto calcio e poi piscina. All’atletica si è avvicinato da solo, ed essendo veloce, ben presto è stato indirizzato verso le gare di velocità».
Andando avanti per analogie, il 2016 è stato un anno super per entrambi. Papà Enrico ha conquistato l’argento nei 200 metri ai Campionati Italiani Indoor e l’argento agli Europei nella staffetta 4×200, nella categoria M55 (55-59 anni). Il giovane Francesco è letteralmente esploso andando a vincere a Roma i Campionati Studenteschi Cadetti negli 80 metri e ottenendo la convocazione nella Rappresentativa Marche di categoria per i 60 metri, tanto da essere considerato un prospetto interessante a livello regionale.
Ma, al di là dei risultati e delle gare, è la quotidianità dell’allenamento nello stesso gruppo di velocisti dell’Atletica Fabriano a rendere speciale questa situazione.
«Allenarmi insieme a mio figlio è una sensazione davvero bella – confida Enrico. – Come mi comporto? Cerco di non essere invadente, di lasciargli il suo spazio, la sua libertà: di non stargli sempre dietro, ma un po’ a distanza durante gli allenamenti. Tra noi c’è un buon rapporto: più che da amici, da compagni di squadra. E a casa, purtroppo per la mamma, si parla più che altro di atletica, di centesimi di secondo e roba del genere…».
E il figliolo, cosa ne pensa? «Beh… sicuramente è una sensazione strana – dice Francesco – però è bello passare un po’ di tempo con mio padre e condividere questa meravigliosa passione con lui. Non mi dà fastidio allenarmici insieme, anzi. Poi fin da bambino ho sempre sognato di batterlo e quando l’anno scorso sono riuscito a superarlo è stato veramente speciale. Sicuramente se lui non praticasse questo sport, io non sarei così determinato. Quindi i risultati che faccio oggi li devo anche a lui».
Ma, in conclusione, papà Enrico ha anche un altro desiderio… «Francesco il prossimo anno passerà nella categoria Allievi… e a quel punto potremmo confrontarci in una gara di 200 metri nella stessa batteria… sarebbe un sogno!».