CIVITANOVA – Avversari per qualche ora. Il calcio divide lo spogliatoio della Cucine Lube con la finale del campionato del mondo di calcio che vedrà avversari il capitano argentino Luciano De Cecco e il centrale francese Chenenyeze. Tempo per guardare la partita non ce ne sarà perché alle 18 i due antagonisti saranno compagni in campo all’Eurosuole Forum per la 1’ giornata di ritorno di Superlega contro Taranto.
«Per un’intera nazione la possibilità di vincere un altro Mondiale è qualcosa di leggendario – svela De Cecco. In Argentina si ferma il paese quando gioca la selezione albiceleste». Una testimonianza eloquente di come il calcio sia un’autentica religione in Sud America. «Non parlo di un semplice interesse – continua il palleggiatore cuciniero, nei limiti del possibile la gente smette di lavorare e segue la partita. Confesso di soffrire molto quando mi alleno o scendo in campo in contemporanea a Messi e compagni, ma dei match in Qatar ho perso solo quello con la Polonia. Essere rappresentati in finale da questa selezione e da uno dei migliori giocatori del mondo è fonte di grande orgoglio, soprattutto per chi come me vive all’estero e vede rafforzarsi il legame con la propria terra durante eventi del genere. Qui in Italia c’è grande amore per il calcio, ma anche la pallavolo ha un grade seguito, in Argentina è diverso l’approccio. Conosco dei calciatori sudamericani perché magari li ho incrociati in qualche trasmissione tv, ma si parla di universi distantissimi».
«Ebbene sì, sono appassionato di calcio – dichiara Chinenyeze – anche perché da ragazzino calcavo i campi come difensore. Non guardo tutti i match, ma quelli della nazionale cerco di seguirli». Babar ha visto solo la parte conclusiva della semifinale vinta con il Marocco, ma non è passata inosservata la sua fugace esultanza tra un set e l’altro contro il Tours dopo aver appreso del vantaggio transalpino. «Ora ci aspetta una partita dura contro un’Argentina in crescita, ma sento che sarà la Francia a spuntarla. Soprattutto lo spero! Il miglior giocatore al mondo è Messi e milita nell’Argentina, ma noi abbiamo un fenomeno, Mbappé, che ha già vinto un Mondiale, ha ancora tempo per migliorarsi e segna di più, su azione. Sarà un evento planetario la sfida tra questi campioni. In Francia non si ferma tutto come in Argentina, ma in ogni casa e in ogni ufficio almeno una tv o una radiolina sintonizzate sulla Finale ci saranno».