MAROTTA – La sconfitta delle azzurre contro la Polonia (3-1) nell’ultima partita delle qualificazioni olimpiche dello scorso 24 settembre è stata l’ultima del coach di Marotta sulla panchina dell’Italia.
Dopo meno di un mese di riflessioni, la Federazione Italiana Pallavolo ha comunicato di aver interrotto consensualmente il rapporto che legava la Nazionale e il Ct azzurro.
Decisivo l’incontro avvenuto a Caorle, nel corso della riunione del Consiglio Federale, a margine della quale la Fipav e il tecnico marchigiano hanno stabilito che non ci fossero più i presupposti per proseguire il loro cammino insieme.
Finisce dunque l’era Mazzanti lunga 7 anni cominciata nel 2017 e coincisa con uno dei periodi più vincenti della nazionale femminile. Sotto la sua guida le azzurre, infatti, hanno conquistato: 1 Oro ai Campionati Europei 2021, 1 Oro alla Volleyball Nations League 2022, 1 Argento al Campionato del Mondo 2018, 1 Argento al World Grand Prix 2017, 1 Bronzo al Campionato del Mondo 2022 e 1 Bronzo all’Europeo 2019.
Il Presidente Manfredi e tutto il Consiglio Federale hanno sottolineato, nei confronti di Davide Mazzanti, la stima e l’apprezzamento per le sue qualità umane e tecniche, ringraziandolo per l’eccellente lavoro svolto e al tempo stesso augurandogli le migliori fortune per il suo futuro professionale.
Ora deve partire una inevitabile fase di ricostruzione che dovrà passare per l’individuazione di un tecnico capace in primis di rimettere insieme i pezzi. L’allontanamento dalla nazionale italiana di Paola Egonu, una delle tre migliori giocatrici al mondo, del libero campione di tutto Monica De Gennaro e di Caterina Bosetti andranno riconsiderate nell’interesse di un movimento che ha sete di vittorie e aspira alla piena centralità nel panorama mondiale.
Si è parlato per l’avvicendamento di Julio Velasco oggi sulla panchina della UYBA Busto Arsizio e del tecnico serbo Zoran Terzic.
La Federazione non ha mai tollerato doppi incarichi tra club e nazionale ma un eventuale traghettamento fino alla fine della stagione in corso per poi assumere solo la guida dell’Italia potrebbe essere la soluzione che potrebbe far propendere l’argentino che plasmò la “generazione di fenomeni” ad accettare.