LODZ – Finisce senza gloria il torneo preolimpico con la sconfitta 3-1 e, inevitabilmente torna il dibattito sulla valutazione dell’operato del coach di Marotta.
La partita contro la Polonia padrona di casa, non certo di assoluto valore, era una vera finale che assegnava il pass alla vincente. A spuntarla sono state le biancorosse spinte dai 14mila del Palasport di Lodz. Eppure l’Italia era partita a razzo dominando a muro e incamerando il 1’ set in scioltezza. Poi il tecnico italiano della Polonia Stefano Lavarini, ex Novara, ha inserito Wolosz in regia e la sua squadra ha cambiato passo. L’Italia era sempre stata avanti sia nel 2’ che nel 3’ set cedendo nel finale alla rimonta non irresistibile delle polacche ma agevolate dalle imprecisioni delle azzurre. Il 4’ set ha avuto poca storia per un 3-1 che descrive bene il fragile equilibrio di una squadra priva di Egonu per scelta tecnica ma penalizzata anche sotto l’aspetto tecnico dall’assenza di Orro in regia sostituita dall’ex Lardini Bosio.
Con questa sconfitta unita a quella con gli Usa che sono le due squadre promosse al torneo olimpico di Parigi 2024, l’Italvolley rosa torna al centro del dibattito sul futuro del tecnico di Marotta, sulle scelte, sul comportamento della Federazione e, soprattutto, sul futuro della Nazionale il cui movimento non può fallire l’accesso alle Olimpiadi.
Italia-Polonia 1-3 (25-15, 24-26, 23-25, 21-25)
Nel dopogara per coach Mazzanti «abbiamo sprecato qualcosa sempre nei finali di set – ha detto il CT azzurro – peccando in lucidità nei momenti clou. Loro invece hanno fatto bene in quelle situazioni riuscendo a chiudere la partita e conquistando il pass per Parigi. Noi invece non siamo stati precisi come serviva a differenza delle nostre avversarie e questo ci è costato la partita. È stata un’estate ricca di tante cose, di tante sorprese, di tante scoperte e di tante, a volte, incertezze. Ripenso alla VNL costellata da problemi fisici ad esempio. È stata un’estate intensa e bella nel percorso ma povera nei risultati perché nonostante tutto VNL, Europeo e Pre-Olimpico non hanno dato i frutti sperati. Il mio lavoro viene giudicato in base ai risultati, ne sono consapevole, e pertanto faccio fatica a valutare la stagione perché la ricchezza di quanto abbiamo fatto assieme si scontra con la scarsezza di risultati».
Ora potrebbe accadere che la Federazione dia ancora fiducia al lavoro del tecnico confermandolo e facendogli portare avanti il lavoro in previsione della prossima VNL nella quale si assegneranno gli ultimi pass per le Olimpiadi, oppure potrebbe scegliere un nuovo tecnico fin da subito che riporti serenità nell’ambiente e crei le condizioni per riportare in Nazionale Paola Egonu. Potrebbe esserci una 3’ ipotesi, quella di un traghettatore che guidi l’Italia in questo anno pensando poi ad un nuovo corso post olimpico.