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Pallavolo, Ortenzi sarà il coach più giovane della Superlega

Massimiliano Ortenzi sarà l’allenatore più giovane della Superlega, all’esordio nella massima serie. «La cosa più importante in assoluto, ora, è non snaturare il nostro modo di essere. Il traguardo raggiunto non deve annebbiarci la vista»

Coach Ortenzi è il coach più giovane della Superlega

Grottazzolina – Il cammino in Superlega da parte della Yuasa Battery riparte da coach Massimiliano Ortenzi.

A 44 anni ancora da compiere, Massimiliano Ortenzi è forse la figura che nella massima serie nazionale di volley in assoluto più somiglia al mito calcistico Alex Ferguson: manager all’inglese, una figura che non si limita al compito di allenare, ma va oltre, abbracciando a piene mani tutti gli ambiti di cui il club, da sempre, si occupa. Dal settore giovanile alla prima squadra, dall’estate con la Beach Volley Young Academy agli eventi connessi al Festival dello Sport, non c’è praticamente nulla che si faccia che, non abbia in sé traccia delle impronte digitali di Massimiliano Ortenzi.

Sarà l’allenatore più giovane della Superlega, all’esordio nella massima serie, lui che Grottazzolina l’ha presa nel momento più buio della sua storia cinquantennale, e dalla Serie C l’ha condotta sin lassù nell’Olimpo delle grandi. Il merito più grande da parte di coach Ortenzi è stato quello di essersi circondato di persone capaci che hanno sposato appieno e senza secondi fini la filosofia di questo club sportivo atipico, conducendolo fin dove pochi avrebbero anche solo potuto immaginare.

Ora che si è giunti sulla vetta del volley italiano la Yuasa Battery deve evitare di soffrire di vertigini, e tentare di rimanerci godendosi un panorama mozzafiato. Per farlo occorrerà attrezzarsi e strutturarsi sempre più, sia sotto il profilo tecnico che, inevitabilmente, sotto il profilo societario e delle risorse disponibili.

Per coach Ortenzi: «La cosa più importante in assoluto, ora, è non snaturare il nostro modo di essere. Il traguardo raggiunto non deve annebbiarci la vista, perché se ci montiamo la testa poi la caduta è sempre dietro l’angolo. Noi dobbiamo invece continuare a seminare e costruire, come abbiamo sempre fatto dal 2009 ad oggi. Il resto verrà da sé».

La Superlega impone un budget decisamente superiore a quello che serve per primeggiare in A2. «Faremo ciò che sarà nelle nostre possibilità, in questi quindici anni di attività molte aziende ci hanno dato fiducia e altre ce ne stanno mostrando ora che abbiamo raggiunto la vetta. Siamo diventati man mano sempre più credibili ed appetibili dal punto di vista commerciale, gli imprenditori ci riconoscono una forte valenza anche sociale e di questo li ringraziamo. Questa Superlega deve essere un vanto per tutto il territorio, e tutti coloro che vorranno darci una mano, ciascuno secondo le proprie possibilità, saranno accolti a braccia aperte».

Non poteva però mancare un passaggio sulla squadra che verrà: «Ripartiremo da diversi elementi già con noi, come abbiamo sempre fatto. È importante avere in squadra un nucleo di ragazzi che hanno già sposato e portato in alto il nostro modo di fare. Il gruppo verrà implementato sia con atleti giovani che esperti, tutti accomunati da una caratteristica ben precisa. Oltre al cannoniere Rasmus Breuning lasciano le Marche anche Lusetti, Cattaneo e Canella tutti fondamentali per raggiungere l’obiettivo.