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Sul ring di Collemarino: domenica il match con i guantoni per lanciare il pugilato anconetano

Guantoni da boxeur sul ring di Collemarino: tutto pronto per la manifestazione dell’8 settembre, al PalaBrasili. Ci sarà anche il campione anconetano Gioacchini. Il tecnico Caporelli: «Il nostro sport non è violenza, ma disciplina»

Un incontro di boxe (foto per gentile concessione Accademia Pugilistica Dorica)

ANCONA – Guantoni da boxeur sul ring di Collemarino: tutto pronto per la manifestazione dell’8 settembre, fuori dal PalaBrasili, dove dalle 18.30 (ingresso gratuito) il pubblico potrà assistere a undici match, con incontri interregionali e boxeur che arrivano dall’Abruzzo e dall’Emilia Romagna.

«In caso di pioggia o maltempo, la manifestazione si svolgerà all’interno del PalaBrasili», spiega Stefano Caporelli, uno dei tecnici dell’Accademia Pugilistica Dorica, assieme a Adelchi Tonucci e Alessandro Giorgetti. «Dei nostri, combatteranno in sette-otto. Gli incontri più attesi – fa Caporelli – sono quelli di Leonardo Gioacchini e di Ali Karimi, che senza maglia farà quattro round da tre minuti ognuno». Una nuova iniziativa che si ripete ogni sei mesi circa. L’obiettivo è promuovere il professionismo.

Un incontro di boxe (foto per gentile concessione Accademia Pugilistica Dorica)

Ultimamente, il pugilato – ad Ancona – sta vivendo un’era d’oro, la riscoperta di una tradizione antica per il capoluogo: «Sì, in ambito territoriale, come sport di combattimento, è quello più sentito tra i ragazzi. Smuove parecchio a livello giovanile. Un ragazzetto di 13-14 anni piuttosto che scegliere un’arte marziale si butta sul pugilato, attira molto questo ambito – riflette Caporelli – C’è tutto un fatto storico, ad Ancona. La città una tradizione che viene portata avanti da anni».

«L’Accademia Pugilistica allena pure i bambini, è un percorso generazionale che prosegue da tempo. E il pugilato semina parecchio tra i giovani, è educativo, ci sono regole ferree. Soprattutto in questo sport – evidenzia – le regole sono fondamentali». Insomma, non è affatto violenza e scazzottate, come potrebbe apparentemente sembrare.

«Il ragazzo che arriva pensando che ci si prenda a pugni o che sia uno sport di strada, viene subito messo in guardia sull’essenza vera di questa disciplina. Che aiuta ad aumentare l’autostima, la sicurezza in sé stessi e ha tutta una serie di effetti positivi e benefici».

Il campione Gioacchini (foto per sua gentile concessione)

«Il pugilato – ribadisce il tecnico – la violenza e la scazzottata le combatte. Quando vediamo un ragazzo violento, la prima cosa è impartirgli delle regole. La violenza che potresti usare devi riuscire a contenerla. Se non sai reggere le emozioni, non va bene. Devi imparare a essere freddo e a gestire le emozioni».

«Sarà un grande spettacolo – le parole della medaglia di bronzo ai Campionati italiani 2020, Leonardo Gioacchini – Ci saranno molti pugili preparati, soprattutto della nostra Accademia». A fare innamorare Gioacchini della boxe è stato papà Andrea: «È una passione che ho iniziato a coltivare fin da bambino grazie a mio padre – osserva – Ci vogliono disciplina e costanza per stare sul ring, bisogna allenarsi costantemente. Non è mica una partita di calcio – scherza lui – Qui, ti metti davvero alla prova: sia con l’avversario sia con te stesso». Gioacchini, 22 anni, è uno dei più promettenti boxeur anconetani: nel 2023, lo scorso anno, ha conquistato la medaglia di bronzo ai Campionati italiani under 2022.