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Rugby Jesi ’70, il campionato di Serie B torna a fermarsi

La decisione della Fir alla luce dei numeri dei contagi in aumento: tornei sospesi – con l’eccezione di Top 10 e Coppa Italia – fino al 30 gennaio. Faccenda: «Spiace per la squadra che stava cominciando a ingranare ma è una scelta sensata»

Rugby Jesi '70- Modena

JESI – Campionati sospesi per tutto il mese di gennaio e, dunque, stop anche al torneo di Serie B e per il Rugby Jesi ’70: alla luce di contagi e positività al Covid-19 di nuovo in crescita, il rugby italiano torna a fermarsi fino al 30 di questo mese. Una pausa, quella decisa dalla Fir, con poche eccezioni, che riguardano il massimo campionato Top 10 e la Coppa Italia.

Luca Faccenda

«La determinazione – spiega la Federazione Italiana Rugby– intende rappresentare un’azione concreta a salvaguardia della salute dei tesserati e di responsabilità nei confronti del sistema-Paese. La Federazione invita le Società ed i propri tesserati a contribuire attivamente al contenimento del contagio attenendosi scrupolosamente, nello svolgimento dell’attività di allenamento, alle misure previste dal vigente Protocollo FIR per l’organizzazione degli allenamenti e dell’attività agonistica nazionale. Nei primi giorni di gennaio verrà pubblicata una versione aggiornata del Protocollo Fir in vista dell’entrata in vigore, dal 10 gennaio 2022, delle misure previste dal DL 221/21».

La Seniores del Rugby Jesi ’70 sarebbe dovuta tornare in campo il 16 gennaio in casa contro Imola, il 23 sarebbe poi stata di scena a Siena. Se ne riparlerà più avanti. «Dal punto di vista agonistico, dispiace perché la squadra stava man mano cominciando a ingranare e invece, così, toccherà in qualche modo ricominciare da capo. Ma onestamente- commenta il presidente del Rugby Jesi ’70, Luca Faccenda– è una scelta che con ogni probabilità avrei preso, se fosse spettato a me, anche io. Con i numeri dei contagi che hanno ripreso a salire e tanti rinvii in vista, fermare tutto per almeno il mese di gennaio ci sta».

Prosegue Faccenda: «La nostra Under 19, ad esempio, aveva già dovuto rinviare la partita che avrebbe dovuto giocare contro Perugia, per alcuni casi di positività fra gli avversari. In un mondo come il nostro, dove non ci sono professionisti ma gente che ha una quotidiana vita lavorativa e familiare, inevitabile seguire l’andamento di una situazione che riguarda tutto il Paese. Certo, un peccato. Aspettavamo una partita in casa, speravamo di fare risultato. Ma non riesco a giudicare negativamente questa decisione della Fir. Con davanti gennaio e poi febbraio, quando saremo spesso fermi per le soste del Sei Nazioni, far slittare in là tutta la stagione verso i mesi più caldi e in cui le cose potrebbero migliorare per tutti, mi sembra assolutamente sensata. Continueremo intanto ad allenarci, nel rispetto delle prescrizioni e delle indicazioni che ci darà il nuovo Protocollo».