JESI – «Ne siamo orgogliosi. È il più alto livello cui può aspirare un giocatore in Italia, solo uno fra tantissimi ce la fa. Ed è una grande soddisfazione pensare che Ratko ci sia riuscito partendo da qui e che noi ne abbiamo in qualche modo una parte di merito». Così Luca Faccenda, presidente del Rugby Jesi ’70. Ratko è Ratko Jelic, 21 anni, mediano di mischia della Nazionale Italiana Seven, fresco di passaggio alle Zebre Rugby. La franchigia federale con sede a Parma che, insieme con la Benetton, rappresenta il top della palla ovale italiana, impegnata nei prestigiosi tornei internazionali United Rugby Championship e EPCR Challenge Cup.
È di questa settimana l’annuncio delle Zebre, realtà cui peraltro il Rugby Jesi è affiliato: proveniente dal Rugby Viadana (Top 10, massima serie nazionale), il classe 2000 nato a Belgrado e da bambino trasferitosi a Jesi, dove il padre Vladimir all’epoca militava come mediano d’apertura nella Senior, fa un ulteriore salto in alto.
Ricorda Faccenda: «Ratko è figlio d’arte: il papà giocava con noi e lui ha iniziato con il rugby a Jesi, a partire dalla Under 6. Era sempre al campo e continuava poi ad allenarsi anche a casa e quando allenamento non c’era. Sin da bambino si vedeva in lui che aveva qualche cosa di più. È rimasto da noi fino a 14-15 anni, quando poi la sua famiglia, credo per motivi di lavoro, si è trasferita a Pesaro. E anche Ratko per altri due anni ha giocato nelle giovanili di Pesaro, per poi essere selezionato dal centro di formazione federale e iniziare l’ascesa».
Sono arrivate in serie le esperienze al Granducato Rugby di Livorno, con l’Accademia Nazionale e le prime chiamate in azzurro. Jelic, nell’estate 2019, si era già aggregato alla rosa delle Zebre come giocatore invitato alla pre-season, con la meta della vittoria nell’amichevole di Treviso col Benetton. Quindi Viadana e ora il passaggio effettivo alle Zebre.
«Un ragazzo sempre gentile, educato, rispettoso – dice Faccenda di Jelic – viene spesso e volentieri a trovarci al campo, ha regalato al Club la maglia del suo esordio in azzurro. Siamo felici per lui, arriva lì dove si è saputo meritare col suo lavoro. Per noi è un ulteriore stimolo a proseguire il nostro, in campo e fuori. Se l’arrivo di Jelic alle Zebre è un premio per Jesi e per tutto il movimento rugbistico marchigiano, siamo pronti, nel prossimo anno, a riportare nelle Marche dei grandi eventi di questo sport, fra qui e San Benedetto del Tronto».