A prendere la parola in casa Samb è questa volta l’attaccante Iacopo Cernigoi, uomo simbolo dei rossoblù che, con un bottino di 9 reti in 23 gare, è risultato sicuramente uno dei migliori elementi sino al momento dello stop.
Classe ’95, Cresciuto nel settore giovanile del Milan sotto le cure di Pippo Inzaghi, Cernigoi ha proseguito il suo percorso con Pro Sesto, Seregno, Virtusvecomp Verona, Vicenza, Pisa, Paganese, ancora Pisa e Rieti, per arrivare alla Samb in questa stagione.
Raccontando il suo percorso calcistico, Cernigoi si esprime così: «Al Milan ho vissuto un’esperienza bellissima con mister Inzaghi, perché al di là del giocatore che è stato, è una bellissima persona ed a livello umano ha trasmesso tanto ai noi giovani, insegnandoci tutti i trucchi del mestiere, penso ad esempio ai vari movimenti da fare in campo. Un’esperienza che mi è servita per crescere tanto. Sono passato poi alla Pro Sesto e successivamente al Seregno, sempre in D, raggiungendo un secondo posto finale. Passato poi alla Virtusvecomp di Verona, ancora in D, ho fatto la mia miglior stagione tra i “grandi”, segnando 17 gol. Passando al Vicenza in B, direi che forse sono arrivato un po’ immaturo in una piazza strepitosa, con una tifoseria pazzesca. L’esperienza biancorossa è stata comunque positiva a livello personale, ma negativa a livello di squadra, culminata purtroppo con una retrocessione. Dopo Vicenza sono passato al Pisa, in cui non sono riuscito a dimostrare tutto il mio valore, visto che avevo davanti a me dei grandissimi giocatori per la C come Masucci e Moscardelli. Ho scelto così nel corso della stagione la Paganese, cui abbiamo raggiunto una salvezza, ai Play-Out, che è equivalsa ad una vittoria del campionato. Tornato a Pisa non sono riuscito a trovare ancora una certa continuità, così sono passato al Rieti, trovando mister Capuano che mi ha insegnato tanto, anche sotto il profilo caratteriale. Con il Rieti abbiamo poi centrato un’altra clamorosa salvezza, nonostante i 5 punti di penalizzazione in classifica».
Il gol più bello a San Benedetto? Senza dubbio, continua l’attaccante, «quello con il Piacenza in casa al ’92, bellissimo perché realizzato sotto la curva. Ho provato delle emozioni bellissime. Dispiace per questo stop forzato, perché abbiamo interrotto in un momento non positivo e tutti noi avevamo una gran voglia di rifarci e portare a casa qualcosa di importante. Anche se molte volte non solo arrivati i risultati che volevamo, abbiamo sempre fatto la nostra prestazione, abbiamo sempre detto la nostra. Non ci siamo fatti mai mettere sotto da nessuno, a parte credo, dalla capolista Vicenza. Prendiamo quel che di buono è stato fatto, sia a livello collettivo che personale. Avevamo dodici partite a disposizione e sarebbe potuto accadere di tutto, anche perché eravamo un bel gruppo sia in campo che fuori».
Il futuro? Conclude l’attaccante: «Non ne so niente, ho ancora altri due anni di contratto con la Salernitana, ma non so cosa accadrà. Per un eventuale ripresa, dovremmo seguire delle norme che chiaramente non saremmo in grado di rispettare. Quindi penso la stagione sia già finita così. Il calcio ha perso tanto in questi mesi, molte società sono in difficoltà, un cambiamento penso sarà inevitabile, anche se non so in che modo».