SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Con le nuove direttive, i giocatori sono tornati ad allenarsi individualmente all’aperto, ognuno come può, in attesa della decisione definitiva del Consiglio Federale, dopo che il Consiglio di LegaPro ha votato all’unanimità per la sospensione definitiva del torneo di calcio e la conseguente promozione delle prime tre in classifica di ogni girone, vale a dire Monza (girone A), L.R. Vicenza (girone B) e Reggina (girone C).
A parlare in casa Samb è Ludovico Rocchi, centrocampista classe ’97, giunto alla sua seconda stagione a San Benedetto. Il centrocampista rossoblù ha parlato della sua prima esperienza nel professionismo ed il suo approccio con la LegaPro, dopo le esperienze nei settori giovanili di Roma, Ujpest (Ungheria) e Ternana, ed i suoi due anni tra Eccellenza e Serie D con l’SFF Atletico di Fregene. Queste le parole di Rocchi: «Provenendo dalla Serie D ho notato per primo la differenza nella tipologia di allenamenti, caratterizzati da una maggiore intensità, così come il relativo approccio psicologico. Credo che la differenza tra la LegaPro e la D stia proprio in questo, ma chi ama questo sport e vuole vivere di calcio lo fa senza che la cosa gli pesi, con grande naturalezza. Poi ho avuto anche la fortuna di aver trovato compagni di squadra come Rapisarda, Miceli e Gelonese, che erano qui da più tempo e mi hanno aiutato molto a comprendere questa nuova dimensione per me e ad inserirmi nel gruppo. Ho un bel rapporto con tutti qui anche con i calciatori che sono arrivati quest’anno, a San Benedetto sto veramente bene. Peccato per i troppi infortuni che mi hanno tenuto parecchio lontano dal campo, me li ero messi alle spalle ed ero pronto a dare il massimo nel rush finale, poi purtroppo è arrivato lo stop. Al di là di tutto, sono consapevole che devo continuare a crescere e a migliorarmi e lavoro ogni giorno con questa convinzione anche in questo momento strano e difficile».
Rocchi poi affronta il tema futuro: «Non c’è ancora stata occasione di parlare con la società di quello che potrà accadere. Ora ci sono problemi più importanti da risolvere nel sistema calcio e appena ci sarà occasione valuteremo. Mi piacerebbe restare, ma ne parleremo al momento opportuno. In merito a quanto deciso nell’Assemblea di LegaPro, ritengo giusto promuovere le prime tre: Monza, Vicenza e Reggina hanno meritato ampiamente di andare in B. Far salire la quarta con il criterio del merito sportivo credo sia sicuramente un’idea migliore rispetto a un sorteggio, ma è ovvio che in questa situazione eccezionale la soluzione migliore in assoluto non ce l’ha nessuno».
Anche l’esterno offensivo Marco Frediani, classe ’94, di proprietà del Parma, ha affrontato il tema delle decisioni prese dall’Assemblea nei giorni scorsi, in attesa, come detto, di ratifica da parte del Consiglio Federale: «Ritengo giusto promuovere le prime tre e basarsi su dati oggettivi per promuovere la quarta anche se questo ha aperto inevitabilmente discussioni. Ad essere sincero avrei preferito che si giocassero i playoff, magari anche in forma ridotta con le seconde di ogni girone in una specie di triangolare. Ma se non ci sono le condizioni per tornare a giocare è giusto basarsi sul merito sportivo. Purtroppo siamo in una situazione di emergenza straordinaria».
Tornando alla stagione, Frediani traccia il suo bilancio: «Penso di aver disputato un ottimo torneo in un ruolo nuovo per me, che mi piace molto, e che mi permette di sfruttare al meglio corsa e inserimento. Devo ringraziare in primis mister Montero per i preziosissimi consigli e i compagni che mi hanno aiutato tantissimo soprattutto nella fase di non possesso dove all’inizio avevo qualche problema di adattamento. Ci avevo giocato con De Canio qualche volta a Terni, ma qui ho capito veramente che, oltre all’esterno d’attacco, posso fare anche la mezzala ed è stato quindi un grande arricchimento per me come calciatore. Sono quindi molto contento anche se c’è rammarico di non poter aver concluso la stagione in un momento in cui le cose non stavano andando bene. Sono convinto che nelle ultime gare sarebbe potuto accadere di tutto. Avevamo tutti una gran voglia di giocarci al massimo le ultime partite ed i Play-Off. Del mio futuro ancora non so nulla. Ho ancora un anno di contratto con il Parma e quando sarà il momento ne parleremo e valuteremo tutto».