Tra i tanti addetti ai lavori contrari alla decisione del Consiglio Federale che ha riproposto il ritorno in campo, c’è anche il medico sociale della Sambenedettese Mauro Persico, che si è espresso in maniera molto critica riguardo al ritorno in campo delle squadre di calcio, in particolare quelle di LegaPro.
Il medico ha detto: «La nostra linea, e parlo anche a nome dei dottori Mario Capriotti e Paolo Verdecchia, non è cambiata, così come non è cambiata quella della maggior parte dei medici delle altre squadre di terza serie. Attualmente, secondo noi, non ci sono le condizioni per tornare a giocare. Del virus si conosce ancora molto poco. La condizione generale è certamente migliorata, la curva dei contagi è in calo, ma da qui a dire che siamo fuori dall’emergenza mi pare alquanto azzardato. Riguardo alla ultime modifiche al protocollo previsto, riteniamo penalizzante la responsabilità penale del medico sociale. Segnalo che ci sono state già 4-5 dimissioni di colleghi di altre società per questo motivo. Abbiamo un tavolo di confronto continuo con tutti gli altri dottori e con il nostro portavoce, il dottor Alberto Ghezza, medico della FeralpiSalò, che in questi giorni ha sintetizzato in una lettera il nostro punto di vista condiviso, espresso anche nell’ultimo incontro con i vertici della LegaPro. La FIGC ha poi disposto, senza ascoltarci, la ripresa dei campionati, senza tener conto dei danni economici che questa potrebbe portare nella nostra categoria, a differenza della A e della B. Inoltre, non è escluso che il virus potrebbe avere ripercussioni anche nella prossima stagione».
Intanto il portiere rossoblù Antonio Santurro, alla sua prima stagione con la Samb, racconta come sta preparandosi per il ritorno in campo dopo il lockdown e un infortunio personale che lo aveva tenuto lontano anche prima dello stop al campionato. Queste le sue parole:«La sensazione è quella di andare verso un Play-Off ridotto con i Play-Out che dovrebbero comprendere anche le ultime in classifica. Penso sia difficile invece continuare il torneo, visto anche il parere contrario espresso con fermezza dai presidenti dei club. C’è poi la voglia di giocarsi la promozione da parte di quelle società che ancora sono in corsa e che credo verranno accontentate. È una situazione particolare ormai da mesi, anche se credo che una soluzione si troverà comunque».
Per quanto riguarda la mia preparazione prosegue Santurro: «Devo dire che per un portiere è molto dura fare tecnica da soli, poi io vengo anche da un infortunio che mi aveva costretto a stare lontano dal campo anche prima del lockdown, quindi per me è stata ancora più dura, ma ho avuto anche del tempo in più per recuperare al meglio. Vorrei ringraziare a questo proposito il preparatore dei portieri Stefano Visi, oltre al mister ed a tutto lo staff, insieme naturalmente i miei compagni di squadra. Tutti hanno fatto la loro parte per farmi calare subito in una realtà come San Benedetto. C’è rammarico per non aver potuto giocare con più continuità. Del futuro poi parleremo con la società, ma al momento è molto difficile dire cosa accadrà. Ho un altro anno di contratto con il Bologna».