Dopo aver già raccolto molteplici commenti di giocatori, Presidenti ed addetti ai lavori sulla situazione attuale del calcio dilettantistico e le sue prospettive future, continuiamo la carrellata di opinioni e pareri sul momento che sta vivendo il calcio dilettantistico, in particolare la Serie D.
Entrambi gli intervistati, ricordiamoli, i Presidenti Gianni Paris (Avezzano), Mario Gesuè (Campobasso) ed Andrea Tosoni (Sangiustese), il DG Alessandro Cossu (Jesina), il mister Massimo Silva (Vastese) ed i giocatori Pasquale Di Lullo e Giovanni Kyeremateng (Vastogirardi), avevano espresso grande preoccupazione per il momento e soprattutto forti perplessità per una pronta ripresa dell’attività, insieme alla relativa difficoltà nell’ attuazione di stringenti misure sanitarie.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’autorevole parere del mister Osvaldo Jaconi. L’allenatore lombardo, ormai civitanovese d’adozione, che vanta il maggior numero di promozioni nel calcio italiano con 11 salti di categoria ottenuti tra professionisti e dilettanti (Civitanovese, Fano, Lecco, Leonzio, 2 con Castel di Sangro, Savoia, Livorno, Ivrea, ancora Civitanovese e Montegranaro), si esprime così: «I verdetti dovrebbero essere stabiliti dal campo. La FIGC dovrebbe prendere decisioni condivise con i club partendo dal presupposto che tutte le parti in causa alla fine ci rimetteranno qualcosa. L’ipotesi di giocare in estate sarebbe ipotizzabile solo ai massimi livelli, improponibile invece per la Serie D e per le categorie inferiori, dove i giocatori lavorano o sono impegnati in attività stagionali. La problematica sarebbe quella di dare uniformità al sistema, che potrebbe arrivare solo dopo un confronto approfondito tra le varie leghe.
È indispensabile ristrutturare l’intero sistema e prevedere agevolazioni fiscali, in modo particolare per i club dilettantistici. Condivido anche l’idea di creare una C d’Elite magari a 20 squadre, e la conseguente creazione di un campionato semiprofessionistico, in modo da creare una categoria cuscinetto. Questa pandemia potrebbe davvero essere l’occasione per riformare e migliorare l’intero sistema calcio».
Lo stesso Presidente della FIGC Marche Paolo Cellini è dubbioso sulla ripresa dei tornei: «La ripresa dell’attività per me è molto improbabile. A meno che non succeda qualche miracolo, la LND dovrà cominciare a pensare già alla prossima stagione. La prima esigenza è salvaguardare la salute delle persone. Aspettiamo, come tutti, che arrivi qualcosa a livello scientifico che ci dia tranquillità. Per riprendere la stagione ci vorranno delle garanzie, certe. Le decisioni che prenderà la Lega Dilettanti saranno diverse fra regioni. Circolano molte ipotesi sulla conclusione dei tornei. Aspettiamo prima la fase 2 del Coronavirus e le direttive che verranno prese da Roma. I Comitati sono solo ai margini dell’operatività».
Infine, ecco anche il parere di Andrea Omiccioli, centrocampista e leader del Montegiorgio, che la vede così: «Difficilmente le società saranno in grado di controllare i propri atleti in base a quanto previsto dai protocolli attuali. Non penso si possa ricominciare in tempi brevi, soprattutto tra i dilettanti». Cosa ne sarà dei verdetti? prosegue Omiccioli: «sicuramente ci sarà qualche scontento. Nel nostro girone le prime tre erano divise da pochi punti e l’eventuale promozione del Matelica lascerebbe un pieno di recriminazioni alle dirette inseguitrici Campobasso e Notaresco».