ANCONA – Liquidare subito i contributi dovuti per il 2018 e 2019 stanziati ma non ancora trasferiti, pubblicare i bandi del programma annuale degli interventi di promozione sportiva, prevedere un sostegno a Comuni e Province che consenta di sospendere i canoni di affitto degli impianti sportivi e infine creare un fondo per le famiglie in difficoltà.
Ecco alcune delle prime proposte che Fabio Luna, Presidente del Coni Marche, ha formalizzato in una lettera e indirizzato al Governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli che detiene anche la delega allo Sport.
La richiesta da parte del presidente del Coni Marche è di «un incontro per discutere le proposte elaborate per trovare delle soluzioni in nome della collaborazione già più volte proficuamente estrinsecata con progetti quali “Marche in movimento con lo sport di classe” e “Sport senza età”».
Lo sport ha già beneficiato di alcune misure governative quali un’indennità di 600 euro per i collaboratori sportivi, il fondo di liquidità dell’Istituto per il Credito Sportivo italiano per l’accesso a finanziamenti a tasso zero e la sospensione per le SSD del pagamento delle rate dei mutui per gli impianti sportivi. Misure necessarie ma non sufficienti.
«Lo sport nel territorio regionale – scrive Luna – è promotore culturale, strumento educativo anche per favorire corretti stili di vita, e strumento di riduzione delle disuguaglianze ma anche motore dell’economia leggendo i dati della ricchezza generata dagli eventi che ci hanno portato a dire che nelle Marche lo sport è turismo».
L’obiettivo è rimettere in moto la macchina dello sport regionale che si è fermata in alcuni casi anche prima che arrivasse la serrata. Quella stesso sistema fatto di energie ed entusiasmo si mette a disposizione per delineare insieme i contorni del riavvio.
«Non potremo ripartire semplicemente da dove abbiamo lasciato – scrive Fabio Luna – e la ripresa richiederà programmazione considerando che la maggioranza delle realtà sportive locali ha dimensioni ridotte e bilanci composti da sponsorizzazioni che difficilmente troveranno conferma per la prevedibile crisi economica, e dalle quote degli iscritti» a carico di famiglie anch’esse inevitabilmente ed inesorabilmente colpite dalla stessa crisi.