UBERLANDIA (Brasile) – Comincia con una falsa partenza l’avventura dei biancorossi al Mondiale per Club 2024 in Brasile. Il primo match della Pool A all’Arena Sabiazinho di Uberlandia si chiude con una sconfitta della Cucine Lube Civitanova al tie break e parziali di: 25-21, 14-25, 24-26, 25-23, 16-14 contro i campioni d’Asia, gli iraniani del Foolad Sirjan.
Al di là dei meriti degli avversari, i biancorossi hanno palesato troppe incertezze in ricezione con battute float nell’incontro d’esordio. Un risultato che non pregiudica la qualificazione, ma che complica la vita agli uomini di Giampaolo Medei, costretti ad alzare il livello nella sfida contro i padroni di casa del Praia Clube, in programma oggi alle 17 brasiliane, le 21 in Italia, e nell’ultimo match del raggruppamento, fissato alle 20.30 di venerdì 13 dicembre in Brasile saranno le 00.30 di sabato 14 dicembre in Italia.
Balaso e compagni incamerano un punto utile, ma ora servono due vittorie. I 9 ace a 4 e i 12 block a 11, uniti ai 21 punti di uno scatenato Chinenyeze (top scorer con l’80% in attacco, 3 ace e 2 muri) e ai 18 punti a testa di Lagumdzija e Nikolov non bastano, traditi da 30 battute sbagliate e messi in difficoltà dai quattro atleti in doppia cifra del Foolad: Hajipour (16), Abdolhamidi (15), Seyed (14) e Mohammed (10). Penalizzata da una brutta partenza, la formazione di Medei va in vantaggio per 2 set a 1, ma perde in volata quarto parziale e tie break. Nulla è ancora perduto ma il cammino ora si complica per una Cucine Lube che, col vento in poppa del campionato, è arrivata in Brasile con legittime ambizioni di rimpolpare la bacheca societaria con un altro trofeo
Per coach Medei: «Mi aspettavo una gara complicata e avevo preparato i ragazzi. Sapevo che avevamo perso ritmo e che avremmo affrontato un avversario ostico. Parecchie cose non sono andate. Il tema tecnico è la nostra ricezione su battute float di buona qualità. Non siamo troppo abituati a ricevere questo tipo di servizio, con variazioni. Abbiamo sofferto questo fattore per tutta la gara». «Il secondo tema importante – insiste il tecnico – è il muro su palla alta in cui loro sono stati bravi e noi avremmo potuto fare meglio. Anche in difesa i rivali sono andati molto bene, mentre al servizio noi siamo stati troppo fallosi, ma abbiamo recuperato anche grazie al lavoro dai nove metri. Il risultato alla fine è il frutto del nostro gioco discontinuo. Ora siamo con le spalle al muro perché dobbiamo vincere due partite, ma sono convinto che avremo la motivazione e le capacità per riprenderci e arrivare a giocare per le medaglie, ma dobbiamo crescere. Questa è la strada per coltivare i nostri obiettivi».
Per il centrale Chinenyeze: «Giocare qui, con questo caldo e dopo un lungo viaggio, non è mai facile, lo sapevamo. Poi rompere il ghiaccio in una competizione così importante è complicato. Il vero problema è stata la gestione di alcune battute e dei colpi in attacco. Quando si sbaglia troppo non si può vincere. La loro battuta float ci ha creato problemi anche al tie break e i nostri errori dai nove metri non ci hanno aiutato. Sappiamo cosa dobbiamo fare».