Sport

Tony Tiong cede il controllo dell’Us Ancona all’imprenditore Francesco Agnello

Il closing dell'operazione stamattina a Roma. Il nuovo patron al 95% della società è l'imprenditore campano attivo nel food e nelle bevande

Francesco Agnello e Tony Tiong

ANCONA – Ed ecco il closing: l’Us Ancona, al momento iscritta a nessun campionato, passa di mano da Tony Tiong all’imprenditore Francesco Agnello che diventa il socio di maggioranza rilevando la The Dream, società unipersonale con sede a Porto Sant’Elpidio che controlla il 95% dell’Us Ancona ma anche il 100% dell’Ancona Sports Center, società l’assegnataria del bando per l’acquisizione del terreno dal Comune di Ancona, proprio quel terreno su cui Tiong voleva costruire il centro sportivo. «In nome e conto del signor Tony Tiong – scrivono i suoi legali in una nota –, si comunica che nella mattinata odierna, presso il notaio Lauro Gallori in Roma, si è tenuto il closing dell’operazione di cessione del controllo della società Us Ancona srl, con l’assistenza lato acquirente dello Studio Galoppi & Partners insieme all’advisor Marsella e lato venditore lo scrivente (lo studio legale Giangrande, ndr) insieme agli studi Ontier Italia e Olg e al commercialista Ripa. La nuova proprietà della società Us Ancona srl è rappresentata dall’imprenditore Francesco Agnello e comunica che, entro l’inizio della prossima settimana, verranno formalizzate le nuove cariche sociali, l’organigramma e il progetto sportivo».

Ecco, dunque chi è subentrato stamattina nel controllo dell’Us Ancona, esclusa dal campionato di serie C, con il 95% delle quote sociali, a fianco a Mauro Canil che resta proprietario del 5%. È la “nuova” Us Ancona di Francesco Agnello, imprenditore campano di Torre Annunziata classe 1964, che in passato è stato accostato ad altre società calcistiche e che fa parte di una famiglia di imprenditori attiva soprattutto nel mondo della distribuzione di acqua minerale, bibite e bevande. L’intesa con Tony Tiong, il patron delle birre di Hong Kong, sarà dunque sgorgata in modo assolutamente spontaneo, ma c’è poco da ridere, perché in questo passaggio di mano manca ancora più di qualcosa. E cioè un campionato da disputare. «Tale operazione – scriveva Tony Tiong nella lettera alla Figc dei giorni scorsi con cui informava la federazione del passaggio di consegne – è volta a permettere la continuità aziendale e sportiva mediante l’avvicendamento con la nuova proprietà la quale, in conformità alle proprie manifestazioni di intento, provvederà a dotare Us Ancona delle capacità manageriali e finanziarie al fine della conservazione del patrimonio sportivo della stessa, della possibilità di iscrizione alla serie D ed in particolare della continuità del relativo settore giovanile, dell’identità storica della Us Ancona, nonché del miglior interesse della collettività e della stessa tifoseria, senza necessità di ricorso alla procedura ex art. 52, c. 10, Noif».

Difficile credere a tutto quello che scrive Tony Tiong, però, che senza il pagamento degli stipendi di marzo e aprile entro lo scorso 4 giugno è stato il principale responsabile del fallimento sportivo della sua società, che avrebbe potuto vendere prima o una volta iscritta alla serie C, se davvero voleva fare l’interesse della città e del calcio anconetano. Invece prima non le ha permesso di iscriversi alla C e poi l’ha venduta, consapevole che l’unica strada per accedere alla serie D, come menziona lo stesso Tiong nella lettera inviata alla Figc, è proprio quella procedura ex art. 52 comma 10 delle Noif che invece sostiene di poter aggirare. L’Us Ancona volta pagina, insomma, ma per avere un futuro calcistico ora dovrà confrontarsi con il sindaco Daniele Silvetti, incaricato proprio dalla Figc e proprio secondo quell’articolo delle norme federali, che invece Tiong sostiene possano essere in qualche modo evitate. Tra l’altro, proprio in base a quelle norme, Agnello non potrebbe entrare nel bando avendo come socio Canil, proprio perché le norme prevedono che nella società promossa dal sindaco non figurino amministratori o soci di società escluse dai campionati professionistici negli ultimi cinque anni. E poi c’è anche la questione stadio, ma volendo anche quella del possibile acquisto del terreno destinato al centro sportivo. Tanti quesiti di cui il neopresidente biancorosso, Francesco Agnello, dovrà parlare al più presto con il sindaco Daniele Silvetti.