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Vela Pallanuoto, Pieroni: «Ai giovani consiglio di mettere tanta passione»

Il giocatore della Barbato, e istruttore dell'under13, ha raccontato il percorso dell'atleta in questa disciplina focalizzandosi su tutti gli aspetti più sensibili della crescita

Vela U13
La Vela Nuoto Ancona under13 2019-2020

ANCONA- Dalle acque della prima squadra fino all’allenamento dei più giovani, in particolar modo dell’under13. Riccardo Pieroni, baluardo della Barbato Vela Pallanuoto, racconta il suo rapporto con i baby anconetani che ogni allenamento approcciano sempre con maggior entusiasmo ad una disciplina che, ormai, raccoglie sempre più proseliti:

«Il percorso è strutturato partendo dalla scuola nuoto. I bambini vengono costantemente seguiti dai responsabili della scuola nuoto che valutano costantemente i loro progressi e poi presentano loro la possibilità delle diverse discipline. Come pallanuoto, si parte da un gruppo di pre-propaganda che è un avviamento all’agonismo. Iniziamo a prendere i bambini all’età circa di 9 anni, fino agli 11. Direttamente alla pallanuoto possono arrivare solo se sono già motivati verso questa scelta e se hanno già capacità acquatiche sufficienti, oppure quando arrivano in età un po’ più avanzata rispetto ai bambini di 9 anni».

Sull’obiettivo finale ci sono pochi dubbi: «A undici anni è quello di prendere il bambino e creare un potenziale atleta. Perché non tutti i bambini, senza la giusta preparazione, possono diventare atleti. Scelte pedagogiche, esercizi, un po’ di competizione, perché oggi è difficile trovare bambini-atleti. Se prima il gioco e l’agonismo erano quasi un must, adesso talvolta è difficile riscontrarli. A tredici anni inizia la vera pallanuoto, quindi c’è anche uno sviluppo fisico maggiore: con Gabriele Simo facciamo anche lavori specifici con particolare attenzione e molto studio: il bambino man mano che cresce deve anche modificare il suo fisico, non può migliorare solo l’aspetto tecnico. Lavoriamo in palestra con micro carichi e li teniamo sempre sotto controllo. L’obiettivo è di creare progressivamente un giocatore per la prima squadra. L’under 13 è la porta di ingresso all’agonismo vero e proprio».

E poi un consiglio, fondamentale per crescere bene: «Ai più giovani consiglio di prendere tutti gli allenamenti con il massimo divertimento possibile, senza divertimento non puoi fare sport, ma neanche nessun altra attività, perché poi subentra la noia. Poi crescendo il consiglio è extra-pallanuotistico, cioè di non stabilire priorità. Appena metti priorità a qualcosa ne togli ad altro. Noi ragazzi della prima squadra non abbiamo messo priorità a nulla, non c’è priorità della pallanuoto rispetto alla scuola o viceversa, solo così abbiamo trovato il giusto equilibrio tra pallanuoto e altri impegni. E poi consiglio sempre il massimo impegno, di essere sempre presenti agli allenamenti, questo è basilare».