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Volley, il Cannes di Schiavo è nei guai: una giocatrice è positiva. Stop agli allenamenti a Filottrano

Il ritiro della squadra allenata da Filippo Schiavo è praticamente concluso per un caso di contagio da Covid che costringe tutti alla quarantena. La società vuole far rientrare il resto della squadra in Francia prima possibile ma non è facile

Un allenamento del Rc Cannes a Filottrano

FILOTTRANO . Squadra in quarantena, preparazione sospesa, incertezza sui tempi per rientrare in Francia e timore di pregiudicare il corso di una stagione che nasceva invece sotto i migliori auspici.

Il bel periodo programmato e in parte trascorso in quel di Filottrano dal top team del campionato francese di pallavolo femminile Rc Cannes, allenato dall’ex Lardini Filippo Schiavo, volge praticamente al termine. Atlete e staff sono giunti a Filottrano forti del tampone negativo al contagio da Covid poi la società, senza alcun obbligo e di sua iniziativa, senza accontentarsi della semplice misurazione della temperatura, ha voluto sottoporre tutti i tesserati a un ulteriore tampone. Tutti negativi tranne un’atleta, massimo riservo sul nome ovviamente, che è comunque asintomatica.

La conseguenza è la quarantena per tutta la spedizione, atlete e staff per 14 giorni, come previsto dalla legge italiana, stoppando ogni sessione di allenamento.

Un disastro sportivamente parlando per la società che il 19 settembre ha l’impegno di Coppa Francia e poi l’inizio del campionato che in Francia non prevede playoff.

La società intende riportare la squadra a Cannes quanto prima, rispettare la quarantena che in Francia è di 7 giorni, la metà che in Italia, e poi tornare ad allenarsi così da non perdere troppe sessioni di allenamento. La giocatrice positiva invece resterebbe al SetteColli di Filottrano in attesa di far passare la quarantena, avere un doppio tampone negativo così da poter a sua volta partire.

Il caso richiama il precedente, in Italia, delle squadre di calcio che hanno avuto dei giocatori positivi. L’impressione è che non sia né il primo caso né purtroppo l’ultimo.