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Leonardo Gatti al mondiale in Argentina per stupire

Il diciottenne anconetano campione di wakeboard farà parte della nazionale azzurra nei prossimi mondiali a Buenos Aires. Il periodo di allenamento sarà svolto in Thailandia: «Cerco i massimi stimoli e una forma top per farmi trovare pronto»

Leonardo Gatti pronto per i mondiali di Wakeboard

ANCONA- Razionalità, sfrontatezza, impegno e la giusta ambizione. Può essere riassunto così Leonardo Gatti, anconetano di diciotto anni, che si è appena messo in tasca il titolo italiano di Wakeboard e ora è pronto a volare in Argentina con la maglia della nazionale per giocarsi il mondiale nella sua disciplina. Un ragazzo giovane e determinato, cresciuto con il culto del lavoro che di fermarsi non ne vuole sapere, conscio e consapevole che riconfermarsi è ancor più dura che vincere.

«Il campionato italiano assoluto è la competizione di massimo spicco perché vede confrontarsi i migliori atleti di tutte le categorie in una unica – spiega il giovane Gatti –
Sono diversi anni che competo assieme ai migliori Riders italiani come ad esempio Noah Gessi, Lorenzo Antinori e Riccardo de Tollis, e finalmente riuscire a vincere questo titolo per me è rappresenta una grande soddisfazione». Una gara, quella per il titolo, che ha visto un confronto serrato tra Gatti e De Tollis. «È stata durissima – confessa -, ma alla fine ce l’ho fatta ad aggiudicarmi il titolo e contro l’attuale campione europeo è una soddisfazione maggiore».

Neanche il tempo di gioire che subito è arrivata la chiamata della nazionale per i mondiali di Buenos Aires, in Argentina: «A novembre partirò per il Thai Wake park, in Thailandia, un park dove ogni inverno i pro rider di tutto il mondo si ritrovano per allenarsi insieme, e mettersi a confronto l’uno con l’altro. Posto ideale per me per trovare i massimi stimoli e raggiungere il top della mia forma fisica, in vista del mondiale».

Una voglia di fare veramente incredibile per questo ragazzo, costruito all’interno della fucina del Wakeland Camerano: «Il mio successo lo devo soprattutto ai miei allenatori Piero Pierani e Daniele Camilletti, che fin dall’inizio mi hanno sempre aiutato e spronato in tutto quello che facevo. Un grazie anche ai miei genitori che mi sostengono e credono in me e nel futuro di questo sport».