l'intervista
Contagiata dall’Hiv, Romina Scaloni: «Un incubo, sarò libera solo quando morirà»
Romina Scaloni ha scoperto per caso che Pinti era stato scarcerato. L’amarezza e la rabbia
Romina Scaloni ha scoperto per caso che Pinti era stato scarcerato. L’amarezza e la rabbia
Le condizioni di Pinti si sono aggravate. Concessi gli arresti domiciliari per far fronte alle cure
Con un dispositivo di 27 pagine la suprema Corte motiva così la sentenza del 15 dicembre scorso per l’auto trasportatore di Montecarotto
L’uomo sta scontando un periodo di custodia cautelare di 16 anni e 8 mesi per omicidio volontario della ex compagna morta di Aids e lesioni gravissime alla ex fidanzata. Rigettato il il ricorso della difesa che chiedeva di rivedere la misura
Ieri è stata sciolta la riserva. La difesa dell’imputato ricorrerà in Cassazione: «Non lascerà i domiciliari, l’ultima parola sarà quella della suprema corte»
La Corte d’Assise d’Appello ha concesso i domiciliari all’autotrasportatore di Montecarotto condannato a 16 anni per aver contagiato con l’Hiv l’ex fidanzata e aver provocato la morte dell’ex compagna. L’amaro commento della Scaloni
L’autotrasportatore di Montecarotto, condannato a 16 anni per aver contagiato con l’Hiv l’ex fidanzata e aver provocato la morte dell’ex compagna, rimarrà in carcere. Lo sfogo della ex compagna Scaloni
Tantissimi gli episodi brutali che si sono consumati negli ultimi anni nelle Marche, sempre meno isola felice
L’ex fidanzata di Claudio Pinti ha quasi ultimato il libro nel quale racconta la sua storia. Parlando delle infezioni chiede un maggiore monitoraggio
La corte d’appello non ha apportato nessuna variazione rispetto a quella di primo grado che l’aveva riconosciuto colpevole di omicidio volontario e lesioni gravissime verso Giovanna Gorini e verso l’ex fidanzata
L’intervista alla donna che ha contratto l’hiv dall’ex partner e che ha avuto il coraggio di denunciare questo “amore malato”. Dopo la sentenza dello scorso 14 marzo ha voglia di rinascere e di ricostruire la propria vita. Ecco cosa dice
L’intervista alla donna che ha contratto l’hiv dall’ex partner e che ha avuto il coraggio di denunciare questo “amore malato”. Dopo la sentenza dello scorso 14 marzo ha voglia di rinascere e di ricostruire la propria vita. Ecco cosa dice
Ad Ancona la sentenza per l’autotrasportatore di Montecarotto accusato dell’omicidio della ex compagna, deceduta per complicanze legate all’Aids e di lesioni gravissime nei confronti di un’altra donna. L’uomo era presente in aula
Si sarebbe dovuta tenere oggi al Tribunale di Ancona ma è stata fissata al 14 marzo la seconda udienza del processo all’untore dell’hiv. La decisione del Gup Paola Moscaroli è arrivata poco fa in seguito all’impossibilità dell’uomo di prendervi parte a causa delle condizioni di salute
È la richiesta del Pm davanti al Gup Paola Moscaroli nella prima udienza del processo nei confronti dell’autotrasportatore di Montecarotto che deve rispondere dell’omicidio della ex compagna e di lesioni gravissime nei confronti di un’altra donna. L’uomo non era presente in aula
Questa mattina nel tribunale di Ancona il rito abbreviato nei confronti dell’autotrasportatore di Montecarotto che deve rispondere dell’omicidio della ex compagna e di lesioni gravissime nei confronti di un’altra donna. L’uomo non è presente in aula
Il presunto untore dell’Hiv è stato trasferito al penitenziario di Rebibbia dove c’è una apposita sezione per detenuti sieropositivi. Il gip che aveva rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dal suo avvocato aveva indicato un trasferimento in una struttura carceraria più adatta alla sua condizione e l’amministrazione penitenziaria ha scelto il carcere romano
Lo ha annunciato il suo avvocato dopo che il gip ha rigettato l’istanza di scarcerazione per il presunto untore dell’Hiv
Respinta l’istanza di scarcerazione che gli avvocati della difesa avevano fatto al gip Carlo Cimini dopo l’esito delle analisi
L’esito sarà trasmesso ora al gip al quale gli avvocati della difesa hanno fatto istanza di scarcerazione. I legali avevano interpellato anche il garante dei detenuti per le cartelle cliniche che non arrivavano
Le telefonate sono arrivate in questi giorni. Le presunte vittime hanno già fatto il test che ha rivelato che sono sieropositive. Avrebbero conosciuto Claudio Pinti in chat. Arrivati gli esiti delle analisi sul 35enne accusato di lesioni personali gravissime e omicidio volontario. L’uomo sarebbe incompatibile con la permanenza in carcere
I familiari si sono rivolti alla Procura. Vogliono sapere se l’autotrasportatore di Montecarotto, che avrebbe fatto sesso non protetto nonostante sapesse di essere sieropositivo, sia responsabile del decesso della ragazza avvenuto a giugno 2017. Martedì conferimento perizia medico legale ad una infettivologa e ad una virologa
Dopo la richiesta della difesa, sulla scarcerazione dell’autotrasportatore di Montecarotto che avrebbe fatto sesso non protetto pur sapendo di essere sieropositivo, nessuna pronuncia del collegio. Si va verso il rigetto
Lo ha nominato la Procura per stabilire quando Claudio Pinti è diventato sieropositivo e se il contagio alla ex fidanzata che lo ha denunciato e fatto arrestare sia avvenuto attraverso di lui. La difesa però ha bloccato tutto riservandosi di chiedere l’incidente probatorio. Domani il Riesame per la scarcerazione
La Procura cerca i contatti che Claudio Pinti, il 35enne di Montecarotto che avrebbe continuato ad avere rapporti sessuali non protetti nonostante sapesse di essere sieropositivo, aveva sui dispositivi in suo utilizzo. Possibili vittime e prove aggiuntive per l’accusa. L’incarico sarà affidato martedì a Luca Russo. Incognita sui domiciliari
Claudio Pinti, finito in manette per aver fatto sesso non protetto nonostante sapesse di essere sieropositivo, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia avvenuto oggi al carcere di Montacuto. Il suo avvocato ha chiesto gli arresti domiciliari