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Unimc, terminati gli scavi in Albania. Riportati alla luce resti romani
Ecco le nuove scoperte ad Antigonea, Palokaster e Hadrianopolis. Concessa la cittadinanza onoraria di Gjirokaster al direttore degli scavi Roberto Perna
Ecco le nuove scoperte ad Antigonea, Palokaster e Hadrianopolis. Concessa la cittadinanza onoraria di Gjirokaster al direttore degli scavi Roberto Perna
Manca ancora un quadro generale del ritrovamento, ma i tre scheletri rinvenuti, dei quali non si conosce l’età, potrebbero risalire al sesto secolo d.c.. L’ipotesi è quella di un collegamento con il più importante sito archeologico sotto il teatro La Fenice
Riapertura al pubblico prevista per la fine di aprile. Il costo dell’intervento è di circa 40 mila euro e renderà più fruibile l’intera area archeologica di età romana, risalente al I secolo a.c.
Informazioni più precise potranno arrivare solo nei prossimi giorni quando sarà effettuato un sopralluogo della Soprintendenza regionale
Emergono nuove scoperte dall’annuale campagna di scavo dell’ateneo nella regione meridionale del paese balcanico
«Si tratta solo di un esempio di quello che l’attività di ricerca, avviando processi di tutela e valorizzazione, può portare alla crescita di una comunità offrendo un contributo alla vita sociale e produttiva del territorio», dice il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Carlo Pongetti
Ha già seguito quelli in Piazza Colocci e guidato le visite, alle stutture medievali venute alla luce, che riscossero, l’estate scorsa, un enorme successo. «Soddisfatto di questo incarico», dice. A breve riprendono i lavori
Intervento delle maestranze comunali che hanno ricollocato al loro posto le transenne del cantiere. Che rimangono, comunque, in quello spazio ristretto, ancora in bilico
Era già da tempo che quella parte della struttura perimetrale rischiava di cadere all’interno dell’area archeologica nel centro di Jesi. Attesa per l’interramento dopo il quale si potrà procedere alla riqualificazione
Dopo il rinvenimento di alcune ossa, conservate al Museo Archeologico di Jesi, sopralluogo, stamattina 15 marzo, della Soprintendenza archeologica con Maria Raffaella Ciuccarelli. Realizzato il varco che permetterà l’entrata alla chiesa di San Nicolò. E Andrea Pieralisi ribadisce: «Progetto assurdo sin dall’inizio»
Tutto è ancora fermo, si stanno attendendo le decisioni della Soprintendenza in merito alla mappatura digitale tridimensionale dell’area effettuata con il laser scanner
Interrare è necessario per salvaguardare le strutture murarie. «La copertura in vetro non elimina i rischi inerenti la conservazione e non coprirne almeno un “pezzo” non avrebbe senso» ha spiegato nell’aula del Consiglio comunale di Jesi, oggi 23 novembre, Maria Raffaella Ciuccarelli della Soprintendenza archeologica delle Marche
L’orientamento della Soprintendenza non è cambiato anche perché non sono emersi elementi che rendano il luogo “prezioso” quanto Palazzo della Signoria. Forse un piccolo spazio sarà lasciato alla vista
Intanto a Jesi prosegue la pulizia del sito. Gli archeologi Matteo Tadolti e Alessandro Biagioni sono all’opera per pulire e conservare i reperti da consegnare alla Soprintendenza. Rimosso il cavo della Telecom che attraversava in diagonale l’intera area
Il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli chiarisce che sarà installata in modo permanente una piastra sotterranea che servirà non solo per posizionare l’attrazione natalizia ma in altre occasioni anche palchi e atri manufatti
L’intervento a Jesi dell’equipe della “Perigeo Solution” è previsto per martedì prossimo. Strumenti di ultimissima generazione permetteranno l’esatta riproduzione di tutte le strutture murarie venute alla luce
Se a Jesi non pioverà, il giorno previsto è la giornata di martedì 19 settembre. All’opera la “Perigeo Solution” di Castelraimondo. Operazione necessaria per procedere alla ricostruzione virtuale del sito archeologico
Ultimo giorno di lavori proprio oggi, venerdì 8 settembre. Grande interesse per la Jesi medievale venuta alla luce, testimoniata dall’affluenza alle visite guidate che termineranno il 15. La domanda, comunque, resta: ricoprirli oppure no?
L’accoglienza, l’integrazione e la ricerca storica si uniscono ad Arcevia in un progetto che vede occupati gli stranieri e richiedenti asilo ospiti del centro Le Terrazze
Tanta gente ha affollato il centro. Unico neo, patatine fritte e bicchieri di plastica gettati all’interno del sito archeologico. E sabato prossimo appuntamento con la “Notte Azzurra”
La maggioranza sembra propendere per la fruibilità visiva diretta. Intanto, visto l’interesse suscitato, sono state prorogate sino al 15 settembre le visite guidate al “cantiere aperto”
Un’antica tomba restituisce la parte superiore di un tronco umano, con il cranio, all’altezza della chiesa di Sant’Agostino a Jesi. Venuti alla luce anche gli spazi che in epoca medievale erano le botteghe inglobate nel vecchio Palazzo Comunale
Dopo la pausa di due settimane sono ritornati al lavoro gli archeologi Alessandro Biagioni e Matteo Tadoldi. Si scava ancora presso il Palazzo della Signoria a Jesi ma l’area interessata verrà presto estesa. Intanto continuano le visite guidate gratuite
L’archeologo Alessandro Biagioni ha spiegato i ritrovamenti murari venuti alla luce in centro a Jesi, che potrebbero ascriversi al vecchio Palazzo Comunale. Pubblico attento e numeroso
Si inizia mercoledì 16 alle 18, accompagnati da Alessandro Biagioni. Dall’apposita passerella si potrà ammirare la struttura muraria venuta alla luce e capire cosa è stato fatto e quello che ci sarà da fare
Venuto alla luce questa mattina, 4 agosto, nel sito di piazza Colocci a Jesi: si tratta di un grosso anello di ferro con all’interno una catena e di una punta a forma di freccia. Per comprendere la sua funzione bisognerà scavare ancora
Dovrebbero iniziare dopo Ferragosto. L’ingresso sarà gratuito, per gruppi di non più di venti persone, e si svolgeranno a fine orario di lavoro del cantiere, dalle 18.00 alle 20.00
Proseguono gli scavi: uno in linea con Palazzo Colocci e l’altro davanti alla chiesa di Sant’Agostino, da cui potranno aversi altri utili elementi per una lettura più accurata di come poteva essere Jesi ai tempi di Federico II
«Stiamo riscoprendo la città nella quale è nato Federico II», così Carlo Birrozzi, soprintendente archeologio delle Marche durante il sopralluogo a Jesi, al cantiere di Palazzo della Signoria
Dopo la moneta e le strutture murarie medievali venute alla luce durante i lavori di rifacimento della Piazza jesina, emersi altri ritrovamenti. Ma occorrerà andare più a fondo di qualche altro metro